Così descrivono l’esperienza dell'Ospedale di Comunità coloro che lo hanno vissuto in prima persona: tutto il personale composto da Infermieri ed Operatori.
"Da maggio del 2021, ancora alle prese con gli strascichi della pandemia, ne abbiamo fatta di strada! Ci siamo presi cura di 451 persone, abbiamo imparato i loro nomi, ascoltato le loro storie, alleviato le proprie sofferenze, accolto le proprie famiglie e talvolta anche i propri amici a quattro zampe.
Li abbiamo curati, ma è più giusto dire che ce ne siamo presi cura, aiutandoli ed incoraggiandoli a recuperare il più possibile le abilità sopite a seguito di un ricovero ospedaliero, per un incidente, per un intervento, per sopraggiunte o per aggravate patologie.
Laddove non siamo riusciti a raggiungere i risultati sperati, ancora più grande è stato l’impegno a sostenere ed accettare lo sconforto, il pianto, i modi sgarbati che spesso nascondevano la propria frustrazione davanti all’evolversi della malattia.
Siamo stati uno staff di cura caratterizzato da grande professionalità, enorme disponibilità e flessibilità ma, soprattutto, straordinaria umanità. Ci siamo dedicati alla ‘relazione come cura’, erogato carezze, sorrisi, racconti, tempo dedicato all’ascolto, non solo terapie farmacologiche.
Spesso ci siamo affannati tra un paziente in arrivo ed uno in uscita, un campanello che si spegne ed uno che si accende, una padella di qua, un pappagallo di là, un telefono che squilla ininterrottamente, un telecomando che non funziona, una finestra che sbatte, una coperta troppo pesante o una troppo leggera, ma mai ci siamo sottratti al dovere ed al piacere di prendersi cura di chi ha avuto bisogno.
Abbiamo umanizzato la cura, tradendo forse le aspettative di chi si aspettava un agglomerato di clinica, una struttura riabilitativa intensiva, ma entrando nel cuore delle persone che hanno saputo cogliere il nostro impegno, la nostra professionalità, la nostra dedizione, comprendere le nostre difficoltà, la nostra fatica.
Siamo stati ripagati da innumerevoli di attestati di stima, da pasticcini, fiori, regali, messaggi colmi di gratitudine, sorrisi.
Un enorme ringraziamento principalmente agli Operatori Socio Sanitari, agli Infermieri, ai Fisioterapisti, che hanno assistito con maggiore continuità ed intensità tutte le persone ricoverate, ma anche a tutti i Medici, ai Coordinatori, agli Amministrativi, ai Direttori, ad ASP, ad AUSL, ad AOSP, alla Pubblica Assistenza, agli operatori della COLSER, a quelli della CAMST, a chiunque abbia contribuito, anche con una telefonata o un’indicazione, a rendere ogni giorno migliore il nostro servizio.
Forse in molti archivieranno in fretta ciò che è stato fatto, ma le persone delle quali ci siamo presi cura non dimenticheranno mai come le abbiamo fatte sentire".